Writings

Sull'arte
Dare una risposta su un argomento di tale vastità è risultato, anche alle menti più illuminate, cosa assai ardua e meno che  mai definitiva. Si può tentare, questo si, difatti leggendo qua e la, mi sono fatto certo che molti ci abbiano provato, alcuni con argomenti appassionati e profondi, altri meno, ma quasi tutti pur avendo un comune denominatore, lasciano sempre intravedere la soggettività del giudizio.
Questo, ad una lettura meno attenta, potrebbe portare a credere che in Arte tutto sia opinabile e quindi il bello sarebbe  puramente soggettivo, una sciocchessa. Sorvolo  sulla mia opinione, che ogni volta mi appare sempre meno ragionevole e  dal contributo davvero irrilrvante.
Sono invece persuaso di sapere che l'Arte esiste e resiste anche senza "riconoscenza".
Forse sarebbe più semplice domandarsi cosa sia un artista e chi.
Nel mio immaginario io dico il pittore, Leopardi o Montale erano prima poetì, Mozart e Bach, musicisti, Svevo uno scrittore, ma che Picasso fosse un pittore è un fatto secondario, lui è un artista.
Questo non sminuisce il valore degli altri ricordati, ma rende più semplice comprendere come sia stato il segno
il nostro primitivo contatto con l'arte.
Duchamp sosteneva che è arte ciò che noi vediamo come arte, ma è una capacita di pochi.
Entrando in un museo è difficile avere dubbi sul valore delle opere esposte perché una volta catalogate e storicizzate il loro percorso nel divenire patrimonio comune si semplifica.
Le grandi mostre, invece, con il loro richiamo mediatico, spostano l'attenzione sulle interminabili file di visitatori che diventano i veri protagonisti dell'evento: chi non ricorda quelle per i due bronzi di Riace ora al museo di Reggio, quasi dimenticati.
L'arte, quindi, è più facilmente riconoscibile quando viene omologata e i due non- valori di riferimento, bello e brutto restano puramente soggettivi.
I contemporanei invece vengono accompagnati dalla critica militante che a volte addirittura li anticipa. Allora ricordando la vita di Van Gogh e il suo lavoro io mi dico sempre che quello che non "vedo" oggi lo vedrò sicuramente domani.
L'arte, per nostra fortuna, vive e sopravvive ai pregiudizi individuali per il valore assoluto che essa rappresenta.